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CHI SIAMO

50 anni di storia... e oltre

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Anche a Campigo, come in tante altri parti, il locale Gruppo Sportivo ha avuto un ruolo importante nel tessuto sociale del paese, in quanto tante persone nel corso degli anni si sono impegnate per i giovani e per promuovere l'aggregazione sociale. Nel corso degli anni non sono mancati i momenti di difficoltà all'interno del "Gruppo", che determinavano ripetuti ricambi al vertice societario e quindi la necessità di rivedere le attività sia gestionali che sportive. Momenti di successo, periodi di difficoltà e delusione, sono i segni raccolti di una storia che testimonia come il locale gruppo sportivo abbia cercato di promuovere l'attività sportiva senza ricorrere alla ricerca del risultato a tutti i costi.

ANNI '60

Il paese di Campigo, che agli inizi degli anni '60 contava circa 1.000 abitanti, è una frazione di Castelfranco Veneto, il cui valore storico è attestato dalla vetustà della sua Chiesa Parrocchiale. [...] Negli anni '60 il calcio a Campigo si giocava, ma in campi di "fortuna". Per i giovani del paese l'unico posto disponibile per poter disputare qualche partita "amichevole", è proprio il caso di dirlo, era la piazza a ridosso della Chiesa. I ragazzi erano costretti ad accontentarsi di quel luogo, oppure c'era la possibilità di "emigrare" nella vicina Castelminio dove già esisteva un campo parrocchiale a nord della canonica, che era diventato il punto di ritrovo dei tanti sportivi della zona. Ma la necessità di avere qualcosa di "proprio" si sentiva ed ecco allora l'idea di utilizzare un terreno di proprietà dell'allora "Fornaci Montegrappa" vicino allo stabilimento industriale. Questo terreno localizzato ad ovest della strada che porta a Resana, aveva però un "piccolo" problema, inizialmente sottovalutato: un grosso scavo che rendeva praticamente impossibile adattare quel campo al gioco del calcio. In quegli anni, il Comune castellano si stava espandendo nelle frazioni e l'Amministrazione Comunale dotò di strutture sportive (campi) i centri limitrofi: Campigo fu uno di questi. Venne realizzato il campo e, un po' più tardi, grazie a tanto volontariato, arrivò anche la recinzione. Si capì subito che ci volevano dei responsabili per queste nuove strutture pubbliche e che dovevano diventare i nuovi centri di aggregazione del paese. Fu cosi che nel 1970 anche a Campigo si costituì formalmente una società sportiva. La prima società ufficiale sorse negli anni '70 (il "Gruppo Sportivo Campigo"). "C'è un gruppo calcistico - racconta Franco Bonin - che già prima diede il via ad una squadra di "allievi" e che partecipò al primo campionato castellano organizzato su iniziativa della parrocchia del Duomo". E' infatti Monsignor Leonardi, l'arciprete abate del Duomo, a spingere affinchè prendesse il via un vero e proprio torneo di calcio giovanile. Vi prendono parte la Virtus Castelfranco (parrocchia del Duomo), la Vigor Castelfranco (Borgo Pieve), S. Andrea, Treville, Salvarosa, Salvatronda, Bella Venezia e Campigo, ovvero quasi tutte le frazioni e le parrocchie castellane. "Per essere in regola con il C.S.I. (Centro Sportivo Italiano) però, serviva un responsabile anche per il gruppo di Campigo e così Monsignor Leonardi pensò di incaricarmi a promuovere questa squadra - ricorda ancora Franco Bonin - riuscimmo a trovare un bel manipolo di ragazzi e, ottenuta la "firma" del medico "di condotta", la squadra fu iscritta regolarmente a questo campionato di Allievi. La squadra comunque giocò il suo campionato e le partite "casalinghe", vista la mancanza di campi sportivi, si svolgevano in quel di Castelminio, a ridosso della Chiesa.

ANNI '70

Ma all'inizio degli anni 70 ci fu la svolta. Nel 1970 veniva avviata la realizzazione del campo di calcio, con grande sforzo dei giovani e meno giovani della frazione che, con grande entusiasmo, avevano offerto il loro lavoro affinché gli impianti potessero essere completati il più rapidamente possibile. Restava aperto il problema di dare organica regolamentazione all'uso degli impianti, tenendo presente che, se era importante che le strutture ci fossero, era altresì necessario costituire un'associazione al fine di formare una vera e propria coscienza sportiva per avere la massima partecipazione da parte dei giovani e delle famiglie. In data 27 maggio 1970 veniva fondato il Gruppo Sportivo di Campigo e l'assemblea dei soci eleggeva Presidente Sergio Pastrello, con l'incarico di compilare lo statuto e il regolamento dell'associazione. Le prime iniziative del gruppo furono un torneo di calcio tra le vie del paese e la formazione di una squadra amatoriale per partecipare a tornei amichevoli nel circondario castellano. Nel corso del 1972 scaturì un primo momento di riflessione all'interno della società ed il 30 agosto 1972 l'assemblea dei soci approvava a larga maggioranza la proposta avanzata dai soci Sergio Appon, Giuseppe Conte, Enzo Salvalaggio ed Egidio Tieppo che, sino al termine dell'anno, si impegnavano a realizzare alcuni progetti sportivi, tra i quali "il torneo delle vie di pallavolo" e la partecipazione al torneo di pallavolo per ragazze a San Martino di Lupari, al fine di poter offrire ulteriori opportunità ai giovani. La società stava "prendendo piede" e, oltre al calcio, ancora a livello amatoriale, stava iniziando quella che era una vera e propria attività "sociale" di coinvolgimento dei giovani e del paese, una costante che ritroveremo spesso anche più avanti. Creata la società ecco l'esigenza di competere con le altre squadre della zona per un campionato di terza categoria. I promotori della squadra sono Giuseppe Didonè (detto "Bepi dea Candida") e Danilo Bernardi (detto "Cogna"). Loro due, agli antipodi come idee politiche, ma grandi amici, sono tra i più attivi per impegno e passione, sono loro il primo "motore" del gruppo sportivo. [...]. Parte ufficialmente la prima squadra di calcio di Campigo che può partecipare al campionato di terza categoria. "Era una missione sociale", racconta Bernardi, "il paese si doveva impegnare in qualcosa del genere, per non rimanere bloccato rispetto alle altre frazioni... da lì sono partite tante e tante iniziative". "Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti, fuori la politica e dentro la passione per il calcio e per il nostro paese", ricorda Giuseppe Didonè. Era il 1973 e in data 31 gennaio l'assemblea dei soci approvava il rendiconto di cassa e nominava il nuovo consiglio direttivo nelle persone di Sergio Pastrello (Presidente) Renzo Comacchio e Giuseppe Conte (vice presidenti), Erminio Ferlin (segretario), Zelio Bergamin (cassiere), Danilo Bernardi e Galliano Filippetto (responsabili economici), Giuliano Filippetto e Gastone azzi (responsabili tecnici), Plinio Bergamin e Luciano Didonè (responsabili attrezzature). E l'assemblea sociale per nominare il nuovo direttivo fu una vera e propria assemblea di paese. Circa settanta partecipanti con tanto di candidati e votazione. Più avanti, precisamente il 13 settembre 1973, il Gruppo Sportivo di Campigo sottopose agli organi federali la domanda di affiliazione alla Federazione Italiana Gioco Calcio di Roma, che in data 3 gennaio 1974 accettava la richiesta di ammissione, con firma del Presidente dott. Artemio Franchi. Venivano riportati i colori sociali, il bianco con fascia diagonale rosso e nera. E il motivo dei colori sociali è presto spiegato: quella era l'unica maglia a disposizione e così, per una questione economica, ecco scelti i colori sociali. Con comunicato n. 4 del 28 settembre 1973, il Comitato Regionale Veneto della FIGC informava le società sportive dell'inizio del campionato di calcio, stagione sportiva 1973/74. Il Campigo veniva inserito nel girone XXX. Le altre 11 squadre erano Crespano, Galliera Veneta, Libertas Carinatese, Salvarosa, Salvatronda, San Floriano Cras, S. Andrea, S. Zenone degli Ezzelini, Treville, Union B.I.R.C. di Bessica e Virtus Castelfranco. [...] Il campionato, il primo della storia, fu vinto dalla squadra del Salvarosa con 35 punti e il Campigo terminò al penultimo posto con 10 punti. Ma il primo campionato "ufficiale" del Campigo può essere ricordato, oltre che per le sfide con il Salvarosa, per la presenza dei militari di Istrana chiamati a rinforzare la rosa a disposizione di Mister Gerolimetto. E proprio per questi "stranieri" del calcio la società fece qualche sforzo in più, sia fisici che economici! L'anno 1973, infatti, era anche l'anno delle domeniche senza auto e così capitò anche la necessità di andare a prendere i giocatori che erano in servizio all'aeroporto di Istrana direttamente in bicicletta. "Non si poteva fare altrimenti - ricorda Danilo Bernardi - senza quei giocatori non si poteva giocare. Allora prendevamo due bici a testa, andavamo ad Istrana a prendere i nostri giocatori e poi alla sera li accompagnavamo a casa per riportare indietro le bici... erano cose che si potevano fare... a quell'età e con qualche bicchiere di vino in più!". Il primo campionato dunque si concluse con pochi risultati sportivi, ma con la soddisfazione di essere riusciti a coinvolgere cosi tanta gente attorno ad un campo di calcio. [...] Terminato al penultimo posto il primo campionato di terza categoria, in data 24 maggio 1974 l'assemblea dei soci approvava il rendiconto di cassa e nominava il nuovo consiglio direttivo nelle persone di Zelio Bergamin (Presidente), Adelfonio Gatto e Sergio Pastrello (vice presidenti), Erminio Ferlin (segretario), Plinio Bergamin (cassiere), Adelino Bergamin, Renzo Bergamin, Giuseppe Conte, Giuseppe Didonè, Luciano Didonè ed Egidio Tieppo (consiglieri). Nel campionato di calcio 1974/75 il Campigo veniva inserito nel girone P di terza categoria migliorando la posizione del campionato precedente e raccogliendo un terzultimo posto con 15 punti. Il campionato fu vinto dal "Quinto Mobilificio Dal Zilio" con 43 punti. Ma ecco che oltre al calcio "spuntano" anche altre attività sportive, come la pallavolo, già iniziata in precedenza e la corsa campestre. Nel 1974, la squadra femminile di pallavolo, allenata da Noemi Salvalaggio, partecipava ai Giochi della Gioventù della provincia di Treviso, classificandosi alla fine del torneo al secondo posto. Dopo la forte crisi petrolifera del 1973, che comportò anche il divieto della circolazione delle auto per determinati giorni, venivano organizzate molte corse campestri che accoglievano parecchie persone di ogni età per camminare e correre lungo i sentieri naturali del paese. Il 1° giugno 1975 il Gruppo Sportivo Campigo organizzò una corsa campestre denominata "Campy tour". Una corsa di 10 chilometri con questo itinerario: campo sportivo, via Danelli, via Lovara, via Brolo, via Pavanesche, via Panni, via Brugnari, via Loreggia, via Calcara, via Vegri, via Alture, via Moretto, via Resana, Centro, via Lovara e rientro al campo sportivo. [...] E il successo fu addirittura incredibile a fine anni '70 quando a Giuseppe Didonè, ancora lui, venne in mente l'idea di offrire a tutti i partecipanti una statuetta in terracotta che raffigurava "Furia, cavallo del west', il cavallo di una fortunatissima serie televisiva che, a quel tempo, aveva conquistato un po' tutti, dai giovani ai meno giovani. Fu una partecipazione incredibile. In tanti ricordano quella domenica come una giornata indimenticabile, mai vista così tanta gente nel centro di Campigo. Furono oltre quattromila i partecipanti, numeri impensabili per questo piccolo centro. Un anno arrivò addirittura della gente da fuori dell'Italia. "A Campigo dalla Germania per una marcia? "Sì, perchè sia io che Plinio Bergamin lavoravamo alle Ferrovie a Venezia - ricorda Zelio Bergamin - e nel periodo prima della corsa si lasciavano volantini nella stazione e nei treni in partenza". Era una propaganda non organizzata ma che alla fine diede i suoi frutti. [...] Ma torniamo al calcio e alla seconda metà degli anni 70. Nel campionato di calcio 1975/76 il Campigo veniva inserito nel girone R, classificandosi alla fine del campionato al penultimo posto con 9 punti. Primo classificato il Tombolo con 34 punti. ANte campionato di calcio 1976/77 il Campigo veniva inserito nel girone Treviol, Stasticandos;al fine al quart'ultimo posto con 12 punti. Prima fu la squadra del Salvatronda con 37 punti. Nel 1978 veniva apposta all'ingresso del campo sportivo il 18 gennaio 1978 una targa in memoria di Sergio Baggio, giocatore della squadra giovanile scomparso a soli 17 anni. E in quegli anni, forse più che in altri tempi, è la Festa dello Sport a diventare un evento tra i più importanti non solo dal punto di vista partecipativo ma anche per finanziare l'attività. L'attività sportiva costava e, a seconda di come andava la festa, si poteva programmare la stagione successiva. [...] E per "racimolare" un po' di denaro per il calcio si cercava di sfruttare tutte le opportunità. Infatti a fine anni 70, pur di ricevere delle sovvenzioni dal Comune di Castelfranco, a Campigo si cercò di far arrivare pure la pallacanestro. "In quegli anni il Comune di Castelfranco per dare delle sovvenzioni alle società sportive richiedeva che venissero svolte varie attività sportive, tra cui la pallacanestro - ricorda Zelio Bergamin -. Quando ero Presidente del G.S. Campigo fui "costretto" quindi a frequentare un corso da allenatore di pallacanestro anche se poi non sapevo nemmeno cosa fosse un canestro. Per di più a Campigo non c'erano né gli spazi ne la voglia di fare la pallacanestro, ma il corso servì per i contributi del Comune." E quei soldi naturalmente servivano per la squadra che, raccontano le cronache del tempo, nel campionato 1977/78 arrivò penultima con 9 punti (prima classificata la Godigese con 35 punti) e nel campionato 1978/79 arrivò al terzultimo posto con 20 punti (prima classificata Resana con 40 punti). In data 16 giugno 1979 l'assemblea dei soci approvava il rendiconto e nominava il nuovo consiglio direttivo nelle persone di Plinio Bergamin (Presidente), Renzo Bergamin e Sergio Pastrello (vice presidenti), Enzo Salvalaggio (segretario), Sergio Appon (cassiere), Zelio Bergamin, Sergio Cellini, Tranquillo Dario, Giuseppe Didonè, Sergio Piccolo e Graziano Robazza (consiglieri). E, seppur non presente nel direttivo, c'era una persona, prematuramente scomparsa, che in molti ricordano come fondamentale per la nascita e la crescita del gruppo sportivo di Campigo: Giuliano Filippetto. "Giuliano - ricorda l'amico Erminio Ferlin (Presidente del Gruppo Sportivo di Campigo negli anni '80) - è sempre stato un punto di riferimento molto importante. Non ha mai voluto assumere cariche nella società sportiva, però con il suo modo di fare diretto e sincero che lo ha sempre contraddistinto ha aiutato molti a continuare, anche quando eri preso da momenti di sconforto e volevi abbandonare tutto. Arrivava puntualmente in ritardo, sia che fossimo al bar, alle riunioni o agli allenamenti serali delle squadre, con il suo inconfondibile borsello a tracolla, si accendeva una sigaretta e aveva la sua ennesima barzelletta o aneddoto da raccontare, il suo fare amichevole e allegro davvero ci fu molto utile". E con il suo "fare" Giuliano fu uno dei più impegnati a raccogliere "fondi" per il gruppo sportivo. "Nei primi anni - ricorda ancora Ferlin - si doveva allestire la squadra senza spendere soldi, perché non ce n'erano, e così anche grazie a Giuliano dovevamo contare sulle nostre amichevoli relazioni'.
 

ANNI '80

Passati alcuni anni dalla "storica" costituzione della società, nei primi anni '80 i dirigenti del G.S. Campigo organizzavano un progetto semplice ma organico per il settore giovanile, dimostrando una passione senza fine per i giovani. Quel semplice contesto sportivo aiutò molto i ragazzi che frequentavano il campo: si cercava di rispettare le fasi della crescita e dell'apprendimento, di instaurare con loro un dialogo, mai applicando il criterio della rigida selezione, ma insegnando la voglia di migliorare e di vincere, ma sempre nel rispetto dell'avversario. In questi anni cominciava a delinearsi un obiettivo: compito fondamentale di un'organizzazione sportiva era quello di trasmettere ai più giovani i valori educativi e comportamentali, più che quelli meramente agonistici. Ecco anche spiegato il perché il G.S. Campigo, per tanti anni, non ha avuto nella sua bacheca chissà quali trofei o allori per vittorie sportive: infatti l'attività sociale veniva ben prima del mero risultato agonistico! Di questo coloro che l'hanno guidata per tanti anni possono davvero esserne fieri! Ma tornando ai primi anni '80 c'è da sottolineare l'impegno in prima persona di Giuseppe Didonè, non che prima fosse disimpegnato ma questa volta assume la carica di Presidente, mentre in precedenza pur essendo tra i principali fondatori era sempre riuscito a mettere "davanti" qualcun altro. Ed infatti, il 3 luglio 1981 l'assemblea dei soci approvava il rendiconto di cassa e nominava il nuovo consiglio direttivo nelle persone di Giuseppe Didonè (Presidente), Erminio Ferlin e Sergio Pastrello (vice presidenti), Enzo Salvalaggio (segretario), Galliano Filippetto (cassiere), Adelino Bergamin, Plinio Bergamin, Zelio Bergamin, Franco Bonin, Sergio Cellini, Romeo Dario, Tranquillo Dario, Enzo Didonè, Giovanni Didone, Emilio Fassina, Giuliano Filippetto, Mario Fioron, Silvano Possagnolo (consiglieri). La stagione calcistica 1981/82 è un'annata di difficoltà e la partita del 20 settembre 1981 veniva segnata dalla squalifica del giocatore Rinaldo Santinon sino al 20 settembre 1984 e il comunicato della FIGC del Veneto riportava: "per aver calciato per protesta il pallone contro l'arbitro, con violenza, colpendolo a fondo schiena" L'opposizione presentata dai dirigenti del G.S. Campigo convinse la commissione federale di richiedere all'arbitro un supplemento di rapporto in cui precisava di essere stato colpito al basso schiena dal pallone calciato da una distanza di 5/6 metri dal giocatore, affermando peraltro di non poter giudicare se il pallone era stato calciato intenzionalmente contro la sua persona. Alla luce di questa versione e di questa "ritrattazione", la commissione ritenne eccessivo il provvedimento adottato e deliberò di ridurre la squalifica del giocatore sino al 30 settembre 1982. [...] Passano gli anni. Anche per gli impianti sportivi è tempo di una ristrutturazione e il Comune decide quindi di procedere con la sistemazione di tutti gli impianti frazionali, e tra questi c'è anche quello di Campigo. Nel gruppo sportivo però c'è bisogno di trovare nuovi stimoli e nuove persone in grado di seguire l'attività, Didonè e Bernardi oramai si stanno facendo da parte e c'è la necessità di rinnovare il direttivo. E' il momento in cui il gruppo "storico" si sta oramai sciogliendo e c'è bisogno quindi di una persona in grado di gestire il rinnovamento, soprattutto perché ci sono da seguire i lavori di sistemazione degli spogliatoi. In data 19 agosto 1985 l'assemblea dei soci, nell'approvare l'annuale rendiconto, nomina anche il nuovo direttivo e ci sono delle novità con Adriano Basso che, a soli 28 anni, viene nominato Presidente: i vice sono Fiorenzo Basso e Sergio Pastrello, Erminio Ferlin è il segretario, oramai storico, Giancarlo Guidolin il cassiere, mentre vengono nominati consiglieri Diego Basso, Renato Basso, Bernardo Bergamin, Zelio Bergamin, Franco Bonin, Vittorio Guidolin, Luciano Santinon e Achille Trento. A fine dell'estate del 1985 il Comune decide di far sistemare l'impianto sportivo di Campigo. Ci sono da rifare gli impianti elettrici ed idraulici e per le varie squadre del gruppo sportivo c'è il problema di trovare le sedi idonee per giocare. Per gli allenamenti viene escogitata una soluzione "tampone": utilizzando un vecchio tendone vengono infatti allestiti degli spogliatoi provvisori con tanto di docce, realizzate da uno dei componenti del direttivo del tempo, Renato Basso. Sono momenti duri sia per la squadra che per la società. "Praticamente ero in Municipio a Castelfranco ogni mattina - racconta il Presidente di allora Adriano Basso - C'erano i lavori da seguire e c'era anche da trovare un campo che ci ospitasse la domenica per la partita della prima squadra e per di più entro il mercoledì c'era da comunicare alla federazione dove andavamo a giocare di volta in volta, altrimenti ci davano la partita persa a tavolino. Molte volte siamo "emigrati" nel campo di via Redipuglia e quando non era disponibile dovevamo girare i vari campi del Comune".

 

ANNI '90
Tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 prese il via una forma di collaborazione con un gruppetto di famiglie residenti nel quartiere di Borgo Padova che diede parecchia spinta all'attività giovanile del G.S. Campigo. Il tutto nacque dall'esigenza di trovare qualche ragazzino in più per poter formare una squadra di esordienti. In Borgo Padova, sotto la guida di Tullio Bernardi, c'era un gruppetto di ragazzini che si allenava senza però disputare alcun campionato. Fu lo stesso Bernardi a mettersi a disposizione del G.S. Campigo e così ci fu un passaparola che portò ad allenarsi a Campigo non solo gli esordienti ma anche qualche ragazzo fuori quota che fu poi costretto ad "emigrare" in altre società. Fu "lanciata" così questa squadra di esordienti con Bernardi allenatore, poi sostituito da Pietro Brugnera. "In quegli anni il settore giovanile era ben organizzato - racconta Gianluca Didone, ex segretario del G.S. Campigo e a quei tempi giocatore tra gli esordienti - ricordo bene che tra le famiglie di Borgo Padova e quelle di Campigo si era creata una bella amicizia. Fu lo stesso Tullio Bernardi ad organizzare una domenica in montagna per tutta la squadra e per tutti i genitori, poi ricordo una giornata al mare, tante feste organizzate per mettere assieme i ragazzi e le famiglie". Tullio Bernardi è poi rimasto per ben 10 anni come massaggiatore della prima squadra del Campigo mentre Gianluca Didonè, sulle orme del padre (Giuseppe Didonè che non è "Bepi dea Candida") smessi i panni del giocatore è diventato segretario della società, dal 1999 sino ai giorni nostri. Gli anni '90 furono dedicati in modo significativo allo sviluppo del settore calcio giovanile e al pattinaggio delle ragazze. Sin dagli ultimi anni '80, un nucleo di amici di Borgo Padova si unirono al G.S. Campigo per avviare delle splendide stagioni calcistiche delle diverse categorie giovanili. Un'altra significativa iniziativa per i ragazzi, creata dalla dirigenza di allora, era il torneo di calcio a 5 che si disputava durante il periodo natalizio nelle palestre di Maser e Cornuda, favorendo in questo modo la partecipazione dei genitori alla vita associativa. In quegli anni venne acquistato un pulmino, per una spesa di 4.400.000 lire. Non mancavano poi altre iniziative per la gestione dell'associazione, tanto che nel 1991 il Presidente Adelino Bergamin frequentò un corso di aggiornamento sulle tecniche gestionali delle organizzazioni associative culturali, sportive e del tempo libero, organizzato dalla Provincia di Treviso. Nel 1996, un incidente stradale provocava la tragica morte di un giocatore della squadra giovanile, Giuliano Simionato, scomparso il 12 ottobre 1996 a soli 17 anni. Il calcio, le corse campestri,... ma a Campigo alla fine degli anni '80 c'era anche un'altra attività sportiva che si stava imponendo all'attenzione dei giovani, soprattutto delle ragazzine. Era il pattinaggio artistico a rotelle che, grazie anche alla realizzazione della piattaforma in cemento a ridosso del campo di calcio, stava prendendo piede. Fu proprio Fiorenzo Basso, Presidente del Gruppo Sportivo in quel periodo, a coinvolgere il gruppetto del pattinaggio all'interno del gruppo sportivo. Basso, che aveva la figlia impegnata nel pattinaggio, pensò bene di "regolarizzare il gruppo delle pattinatrici facendole entrare a pieno titolo nel gruppo sportivo. Di li in avanti fu una collaborazione attiva con il pattinaggio che entrò in pianta stabile nel gruppo sportivo e soprattutto nelle feste dello sport con l'annuale saggio.  Coreografie appositamente pensate e realizzate per il saggio e tante ore di allenamento sono le costanti di un gruppo che è cambiato nel corso degli anni ma che è sempre riuscito ad organizzare manifestazioni, all'interno della Festa dello Sport, che hanno dato e danno colore alle calde serate d'estate. Oltre al pattinaggio, nella Festa dello Sport si cercava ogni anno di introdurre degli aspetti di novità come gli spettacoli teatrali, le sfilate di moda, i concorsi canori e di bellezza, le serate danzanti, ma sempre con la straordinaria partecipazione di tanti volontari che si mettevano al servizio per fare qualcosa per un'iniziativa di divertimento. A volte, nel campo si collocava un capannone mobile e si consumavano pranzi e i festeggiamenti delle contrade del paese. Nel corso degli anni novanta venivano eletti Presidenti anche Sergio Appon, Zelio Bergamin, Pierluigi Salvadori e Adriano Valentini il quale ancora oggi guida il sodalizio.
 

ANNI '00

Gli anni duemila, sotto la guida del Presidente Adriano Valentini, vedono il G.S. Campigo impegnato ad occupare i giovani con le attività del calcio e del pattinaggio. Sono anni in cui a differenza degli inizi, è scesa, come dappertutto, la partecipazione attiva della gente: non ci sono più le assemblee partecipate dei primi tempi ma comunque c'è l'impegno di un gruppo che non molla nonostante le tante difficoltà. Nel 2003 un incidente sulla strada di via Lovara provocava la tragica morte di un ragazzo di Campigo, Andrea Bortolotto, giocatore della squadra giovanile, scomparso il 7 settembre 2003 a soli 12 anni. Un duro colpo per tutto il paese e di conseguenza anche per il gruppo sportivo. In questi anni vengono eseguiti ulteriori lavori di ampliamento del capannone fisso, adiacente al magazzino, nel quale si consumavano molte occasioni di festa tra gli sportivi ma anche per tutta la comunità del paese, tra le quali, la "Festa di popolo" dal titolo "Il bello e il buono". La prima manifestazione veniva organizzata dall'Associazione frazionale nel settembre 2005 ed in essa venne presentata ed inaugurata la mostra "Giotto: la Cappella degli Scrovegni", con cena a base di baccalà. La squadra di terza categoria riprovava nel campionato di calcio 2006/07 a dare l'assalto alla seconda categoria, con l'allenatore Giorgio Gobbo, dimostrando di poter competere con le migliori squadre del girone. Dopo una lunga rincorsa la squadra accedeva agli spareggi per l'ammissione alla categoria superiore ma nella gara con il Volpago usciva sconfitta. Ed eccoci alla stagione 2007/08. Una stagione che è stata suggellata con lo "storico" traguardo della promozione in seconda categoria il 4 maggio 2008. Il figlio di Valentini, Massimo, riesce a coinvolgere nella nuova squadra, guidata in panchina da Livio Visentin, alcuni amici che conosceva ancora ai tempi del settore giovanile, molti dei quali sono proprio da Campigo. La squadra parte subito alla grande, sugli spalti si rivede il pubblico delle grandi occasioni e attorno al calcio si "risveglia" un entusiasmo che da anni non si vedeva. "Campigo dopo tanti anni e riuscito a fare il grande "salto" in seconda categoria grazie ad un gruppo molto affiatato di dirigenti, allenatori e giocatori. «L'obiettivo è comunque rimasto sempre lo stesso in tutti questi anni - ricorda il Presidente Adriano Valentini - il calcio è la nostra attività sociale per il paese, tanti giovani da far crescere ed in parte da educare in un campo di calcio, fuori dai pericoli... poi il discorso della prima squadra è frutto anche di molte coincidenze.

I GIORNI NOSTRI

Il decennio 2010-2020 è il periodo di maggiore splendore della Società, con la vittoria del campionato di Seconda Categoria nel 2010 e immediatamente l'anno successivo il passaggio in Promozione, per la prima volta nella storia, grazie alla vittoria della Coppa Veneto di Prima Categoria con un gruppo guidato dall'allenatore Sergio Maggiotto e giocatori del calibro di.... La struttura si allarga, viene fondata una seconda società ASD GIalloblu 2011 per permettere al Settore GIovanile di svolgere la propria attività. Gli anni 2015-2016 sono all'apice della carriera con 100 punti realizzati in due stagioni sportive. Arrivano poi l'anno del Covid (2020) e il conseguente stop dei campionati anche nell'anno successivo. Alla ripresa il Campigo retrocede dopo undici anni in Prima Categoria, ma si riscatta immediatamente l'anno successivo con un ottimo quarto posto e una semifinale dei playoff. 

(rielaborazione in parte tratta dal libro "Il gruppo sportivo di Campigo" di S.Appon)

PRESIDENTI

1973         Sergio Pastrello
1974         Zelio Bergamin
1979         Plinio Bergamin
Anni ’80    Erminio Ferlin
1981         Giuseppe Didonè
1985         Adriano Basso
1991         Adelino Bergamin
Anni ’90    Sergio Appon

Anni ’90    Fiorenzo Basso

Anni ’90    Zelio Bergamin

Anni ’90    Pierluigi Salvadori
1999         Adriano Valentini

calcio

 * PALMARES * 

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